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      Finita anche questa volta la pena, s'incamminò fuori di porta romana, essendo stato assicurato che colà poteva trovar del lavoro, ma non conoscendo bene in qual punto preciso terminava il comune di Firenze, per ignoranza passò il Rubicone... e fu tratto a prigione, processato e condannato per avere oltrepassato la circoscrizione del territorio assegnatogli...
      (Curcio, op. cit.).
      Noi trovammo alle carceri di Torino un certo Biumi arrestato 11 volte in 6 mesi per mancanza alla sorveglianza che finse di rubare per potersi far condannare definitivamente e sottrarsi alle noie della sorveglianza, ecc., "e appena fuori, finito il mio tempo, o mi terranno qui o fingerò di nuovo, perchè io preferisco una dimora continua qui, che una a sbalzi".
      Che serietà vi presenta una legge che obbliga perfino a fingere di commettere reati, e che mette i funzionari di pubblica sicurezza in questa crudele posizione, che tante volte scongiurati da quei disgraziati pregiudicati, perchè li aiutino a trovare del lavoro, debbano denunziare la contravvenzione a carico di quelli stessi perchè poi non l'han trovato!
      (Curcio).
      Che serietà vi presenta una legge la quale mette i funzionari di P. S. in condizioni di non poter dir nulla a cinquanta o sessanta individui se li trovano tutti a dormire nella stessa locanda, quando tutti hanno dichiarato regolarmente che era quello il loro domicilio; ed intanto, se ne trovano due insieme per la strada, in pieno meriggio, li debbono arrestare perchè le persone pregiudicate non possono unirsi tra di loro?


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





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