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      Come credere che se dei veri giudici, che se un'assemblea di periti a stento s'illuminarono sulla realtà di alcuni malefici la cui cognizione esige studi speciali di tossicologia, di chirurgia o di psichiatria, lo possano individui non solo non specialisti, ma estranei ad ogni scienza e privi d'ogni coltura, e ciò in un'epoca in cui per bisogni assai men gravi si esige la suddivisione del lavoro?
      Sarà vero che qualche rara volta si ebbero pure dei buoni giudizi; ma possono essi stare al confronto dei cattivi? E non è ad ogni modo lasciare al caso quello che dovrebbe provvedersi con stretto rigore di regola?
      Si dice: ma le medie delle assoluzioni dei giurati si avvicinano a quelle dei tribunali ordinari. Lasciamo pure che il fatto non è punto esatto, chè la media in alcune regioni è perfino raddoppiata; ma fosse anche, e chi non vede la enorme differenza, mentre innanzi ai giurati passano cause che hanno percorso una lunga fila di criteri e di giudizi, quali il pretore ed il giudice istruttore, procuratore del Re, sezione d'accusa, preside della corte e procuratore generale, ecc., periti, dopo i quali è difficile non sia venuta in chiaro, prima, l'innocenza dell'imputato?
      Se non che non è tanto pel numero che le assoluzioni peccano quanto per la qualità; largheggiandosene, per una malintesa generosità, coi ferimenti, omicidii, ribelli, causa forse questa del continuo loro accrescersi e per una triste corruzione coi falsari ed abusatori del pubblico denaro.
      Nè vale il dire che in Inghilterra ed America sono adottati i giurì come da noi e senza inconvenienti.


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





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