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      - Eppure si tratta di un paese analogo al nostro, che si trovava allora allora escito dal flagello doppio di una guerra e di due rivoluzioni politiche e sociali.
      Questo fatale edifizio si coronò col più ampio diritto di cassazione, il quale non si basa, come sarebbe giustissimo e come si pratica in America, in Inghilterra e perfino in Francia, sopra errori sostanziali e di fatto, ma quasi sempre su questioni di forma, che ci riconducono ai tempi bizantini o alle stramberie di alcune razze mongoliche, per cui una causa costosissima può venire cassata per una semplice sgrammaticatura di un povero cancelliere che si può, per caso e pur troppo anche ad arte, facilmente ottenere o dalla dimenticanza spesso con mille artifici favorita e provocata di un presidente. Si narra che la causa di Agnoletti costasse più di dieci mila lire all'erario e che venisse cassata per essersi dimenticato un cancelliere di porre una fede di nascita fra le carte.
      Grazie a questi ricorsi la esecuzione della sentenza definitiva si ritarda enormemente e l'Annuario statistico già notava come pel 47% dei condannati nel 1871-75 era trascorso più di un anno prima della sentenza definitiva:
      per 13 da 9 mesi a 1 anno.
      16 da 6
      a 9 mesi
      16 da 3
      a 6 "
      7 soli 3
      Per suggellare poi sempre più nelle menti che la giustizia deve propendere più in favore dei rei che degli onesti, più in favore dei carnefici che delle vittime, si aggiugne l'assurdo paragrafo, per il quale il nuovo giudizio può ben portare mitigazione ma non aumento alla condanna, quasichè il vero non potesse risultare mai in favore della società, ma sempre in favore del reo, circostanza quest'ultima che spiega l'enorme quantità dei ricorsi ormai generalizzati in tutte le condanne e la proporzionata quantità degli annullamenti, il tutto con perdita non solo di danaro e di sicurezza, ma, che è peggio, di quel tempo che in questi casi è tanto più prezioso perchè in esso è quasi tutto il prestigio della giustizia repressiva.


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





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