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      Tanto è vero che i più, divenuti rei d'abitudine, grazie alla lunga dimora in carcere, non si distinguono, che grazie ai caratteri fisici, come Eiraud, dai rei-nati.
      E meno ancora divariano dai delinquenti-nati quei rei latenti e potenti, che la società venera spesso come suoi capi, che hanno del delinquente-nato tutti i caratteri, ma a cui la potente posizione sociale diede un diversivo così grande, da non permettere loro di manifestarsi se non nelle famiglie, di cui sono il flagello o a spese di un intero paese, quando l'ignavia e l'ignoranza dei molti e la loro proterva energia o le tristi condizioni politiche loro permette di porsi a capo di un paese che non s'accorge della loro natura criminosa che troppo tardi.
      Anche quelle specie strane di rei monomani, psicopatici sessuali che, pei moventi, come pel modo d'agire sembrano poi divariare dall'epilettico puro (Vedi vol. II, pag. 166 e 401) pure per l'ossessione, per lo spezzamento dei periodi di ideazione, per l'impulsività, per l'importanza data a certi dettagli, alla rima per es., pell'esaurirsi dopo la crisi criminosa, pella preferenza pei simboli, per le manifestazioni eccessive e intermittenti, e infine per le note ereditarie rivelano il nucleo epilettico od atavico.
      Pazzi-rei - Perfino nei pazzi criminali predominano delle forme che si potrebbero dire la ipertrofia del delitto, l'esagerazione del delinquente nato così per i caratteri somatici (pag, 290, vol. II), funzionali, eziologici (pag. 298), come per la maniera di eseguire il crimine e di comportarsi dopo eseguitolo (pag.


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





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