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      Non è molto, uno dei più fieri grassatori di Sondrio venne arrestato, dopo molti anni d'infruttuose ricerche; manifestando pazzia (vera o simulata che fosse), si dovette inviare in un manicomio, e dopo pochi mesi ne evase, ritornando il terrore di quelle vallate. A Verona un ladro famoso si finse matto, per farsi trasportare all'ospedale, donde fuggiva; altrettanto accadde all'assassino Cerato a Torino.
      Se tutti costoro si fossero potuti rinchiudere in uno stabilimento, provveduto delle gelose cautele di un manicomio criminale, sarebbe loro stata ben più difficile la fuga.
      Il Wiedemeister obbietta, ancora, che i manicomi criminali d'Inghilterra offrono tristissime scene di sangue, ed esigono pel mantenimento dei ricoverati una spesa tripla degli altri. Ed è vero: poichè la tendenza alla cospirazione, rarissima nei manicomî, qui, invece, predomina, disperando di essere dimissibili e consci, d'altra parte, della loro impunità, quei sciagurati attaccano gl'impiegati, distruggono le masserizie, si feriscono, uccidono. Infatti, nel 1868 a Broadmooor 72 furono i ferimenti degl'infermieri, di cui due gravissimi, e la diaria vi si elevava, specialmente per i guasti e pei grossi stipendi degl'infermieri, a cinque lire per alienato. Ma ciò non desta alcuna meraviglia, nè può provocare una seria opposizione. È naturale che l'accumulo di tanti individui pericolosi, con tendenza ad associarsi nel mal fare, generi un fermento malefico, e dia luogo a gravi accidenti, specialmente a spese dei poveri guardiani, i quali, malgrado la ricompensa più elevata, ne abbandonano presto il servizio(378).


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





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