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      Dopo tutto ciò, noi comprendiamo come nei popoli barbari per una causa, nei popoli meno civili per un'altra, una serie di delitti non solo non sia stata punita, ma per fin favorita, e perchè in complesso, per tutti i delitti in genere, salvo pel più feroci, la persecuzione sia sempre stata così scarsa, così insufficiente, così illusoria; come i giudizi penali, in fondo, non sono troppo spesso che i mezzi con cui gli avvocati, come i vermi dall'humus, fan passare (con parlari altisonanti o sentimentali - le lagrime delle madri, ecc. - o con geroglifici imcompresi spesso da loro medesimi) nel proprio, terreno l'oro che i criminali rubano agli onesti, e un appiglio per adagiarci in una falsa sicurezza tutti i giorni smentita, perchè già, come dice il proverbio, sono i moscerini che entrano nel paretaio penale..., le vere birbe ne sgusciano quasi sempre.
      Senza dire che, se i vecchi giudizi penali, il cannibalismo giuridico, il concubito delle adultere, i combattimenti colle fiere erano un triste e criminoso sollazzo, anche i moderni lo sono, sotto forma di Assise e di pena capitale, a cui accorrono avidamente curiosi tutti i peggiori criminali che vi trovano il migliore dei loro passatempi, ed un modo di istruirsi nel male, e raddoppiare nei reati; sicchè la pena stessa e il mezzo per conseguirla sono un'altra forma semi criminosa, che, notisi poi, pesa tutta sulle spalle degli onesti, i quali, come in Italia, dopo aver perduto già 20 milioni per l'arti malefiche dei rei, ne perdono quattro volte tanto per l'arresto ed il giudizio e sei volte tanto per la loro condanna.


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





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