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      La convinzione che essi erano nel vero mi è rassodata dall'aver veduto più volte (vedi vol. I) nel mondo, dei delinquenti nati, posti in alte posizioni, sfogarsi, è vero, in modi crudeli, anche iniqui, ma non criminosi, nei loro capricci, nelle loro vendette, ma sopratutto sfogarsi nell'esercizio della stessa loro professione, diventando da antisociali che erano naturalmente, individui utili al consorzio umano, per quanto a loro modo e inegualmente. Così tutti conoscono nel popolo di R.... un celebre operatore che ha nel cranio e nel volto tutti i caratteri del delinquente nato, non esclusa un'esagerata eredità in ascesa e discesa di pazzia morale, ma che sfoga le sue crudeli energie in una chirurgia forse qualche volta arrischiata, ma sempre geniale.
      I miei studii anteriori hanno mostrato(426) come essendo a base di epilessia il genio come la pazzia morale, questa non di raro vi si mescola rimanendone per ciò non solo non dannosa ma utile alla società come nei grandi creatori di conquiste, di rivoluzioni, per modo che le note criminali passano in seconda linea e non sono nemmeno avvertite dai contemporanei, anche quando esse erano tanto potenti come le geniali.
      E chi ha letto la vita dei pionieri d'Australia e d'America ha capito che essi erano criminali nati, pirati e assassini, utilizzati dall'umanità nella conquista di nuovi mondi, e che sfogavano nelle tribù selvaggie quei bisogni d'azione, di lotta, di stragi e di novità che sarebbero divenuti un mostruoso pericolo nella madre patria.


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





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