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      Sua Maestā essendo informata che, malgrado questi ordini, molti dei suoi sudditi trascurano di domandare il permesso od abusano in vari modi di quelli ottenuti; e sotto il pretesto specioso di devozione abbandonano le loro famiglie, i parenti, i padroni, le professioni, i mestieri per darsi ad una vita errante, piena di ozio e di libertinaggio, che li porta spesso al delitto:
     
      Che altri sortendo dal regno nella speranza di stabilirsi altrove con maggior utile, uon trovano poi nč i vantaggi, nč i soccorsi che avrebbero nella loro patria quando vi tenessero una buona condotta; e la pių parte muoiono di miseria sulla strada, o corron rischio di esser arruolati di buon o mal grado nelle truppe delle potenze vicine;
     
      Che spesso accade anche che dei soldati in servizio di Sua Maestā si mescolano fra questi vagabondi, o col favore del loro numero disertano; Sua Maestā giudicando necessario, per il bene del servizio e per quello del pubblico, di fermare il corso di questi disordini, togliendo il pretesto che li fa nascere, fa espressa inibizione a tutti i suoi sudditi, a qualunque etā, sesso e condizione appartengano, di andare in pellegrinaggio a San Giacomo di Gallizia, a Nostra Donna di Loreto e di Monferrato, ed altri luoghi fuori del suo dominio, e qualunque siane la causa o il pretesto, e ciō sotto pena di galera perpetua per gli uomini, ecc., ecc.
     
      Dichiarando nulli e di nessun effetto tutti i permessi che furono in precedenza accordati
      .
      (215) AVV. LOCATELLI, Op. cit.
      (216) LOMBROSO e LASCHI, Delitto politico, 1890. Parte I.


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





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