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      Di più, per non lasciare troppo incerto il lettore, faceano seguire o precedere quei segni da un abbozzo dell'oggetto che voleano esprimere, e che era un misero avanzo dell'antica scritturazione tutto affatto pittorica. Ciò avvenne, certo, dopo che, fissato il linguaggio, si osservò come parecchi, nell'abbattersi in un dato segno, si rammentavano il suono delle parole di cui questo suscitava la ricordanza. Così Itzlicoatl, il nome. d'un Re del Messico, si scriveva dipingendo un serpe, in messicano detto Coatl, ed una lancia che si chiama Istzli. Così noi vedemmo in Chinese tscheu significare barca, lancia, ciarla. E qui voi direte: Come riescono essi a tradurre sulla carta significati così diversi? Ecco in che modo: quando devono scrivere barca, tracciano uno sgorbio, che vorrebbe imitare una barca; volendo esprimere ciarla, a questo primo sgorbio aggiungono tre linee sopraposte a un rudimento di labro umano, il che tutto ricorda le molte parole che entrano a costituire la ciarla; questo stesso segno di barca, unito al segno di freccia, ti ajuta a interpretare per lancia il sempre medesimo tscheu.
      In alcune razze, questo elemento nuovo, ideofonetico, prese una larga scala, cosicchè sì prestò ad usi di molto più elevati. Così successe in Egitto, nell'antica Caldea; così in China, ove a poco a poco la scrittura a figure, si andò convertendo in un vero alfabeto, complicatissimo, ma alfabeto. Così sarebbe accaduto nel Messico se il filo della spada di Toledo non avesse spento di un colpo quella singolare civiltà americana.


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L’uomo bianco e l’uomo di colore.
Letture su l'origine e la varietà delle razze umane
di Cesare Lombroso
Editore Fratelli Bocca
1892 pagine 251

   





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