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      Restano i denti, che innegabilmente divariano, almeno quanto ai canini, dai bimani, ma ancor più, dai quadrumani, in ispecie da quelli d'America o platirrini, forniti perfino di 6 premolari per mascella; ma d'altronde qualche femina di scimia fossile si mostra in questo men lontana dagli uomini, e qualche razza di uomini, la melanica, più vicina alle scimie. E qual difficoltà havvi, d'altra parte, all'ammettere che come l'enorme cieco dell'erbivoro preantenato si andò assottigliando e lasciando nell'appendice cecale un gracile monumento della sua esistenza, così l'enorme canino del bimane si sia con l'uso di alimenti misti e rammolliti dalla cottura ridotto alla nostra forma attuale?
      Quanto all'intelligenza e alla moralità, è innegabile che il salto è così grande da non lasciarsi colmare, a prima vista, nemmen dall'ipotesi: tuttavia noi notammo come un simile abisso esista in natura per le termiti e per le formiche; d'altra parte molte qualità morali ed intellettive sono di origine affatto moderna, determinate dagli speciali avvenimenti cui dovea provocare l'aggrupparsi di molti individui: come vedemmo gli Ebrei acquistare la timidezza e la curiosità scientifica, e l'Americano del nord lo sprezzo delle tradizioni e dell'autorità, così i nostri antenati acquistarono il pudore, la compassione, lo amore della politezza, che manca nelle scimie, ma pur mancava anche nei nostri antichi (34), e non esiste nei nostri bimbi e nei selvaggi; anche la nozione della proprietà e del possesso, che è la base dell'attuale società, si acquistò quasi in tempi storici, tantochè nella stessa lingua di Giustiniano la parola possesso derivava dalla parola rapina.


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L’uomo bianco e l’uomo di colore.
Letture su l'origine e la varietà delle razze umane
di Cesare Lombroso
Editore Fratelli Bocca
1892 pagine 251

   





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