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      E come il Berbero, l'Arabo, l'Ebreo e l'Abissino sono gli stadj della trasformazione del Negro d'Africa in Bianco; così il Dravidiano nel Deccan, il Malese e il Maori nella Polinesia (Fig. 39), lo Stiengo nel Siamese, segnano i punti di passaggio tra le razze negre indo-australi in gialle e in bianche: e precisamente come i Semiti e i Camiti divennero i padroni dei loro proavi africani, i Gialli ridussero in Madagascar, in Borneo, nell'India sudditi o servi i loro proavi melanici.
      Il Malese conserva del Negro il capello crespo, le braccia lunghe, il pelo scarso al pube e alle ascelle, il foro occipitale portato all'indietro. - Il Polinesico, a cui s' assomigliano, pare, molti popoli del Cambodge, è nel cranio simile al Tasmano (TOPINARD).
      I Tamuli dell'India offrono, secondo il Roubaud, grandi analogie tra i Melanici e i Gialli (45): muso prognato, pelle terrea o gialla, pelo poco sviluppato, capello nero e corto, occhi un po' obliqui, denti verticali, naso schiacciato con aperture rotonde, poca barba, orecchio largo, labro spesso e un po' arrovesciato. - I Gondhi conservano perfino l'arricciatura lanosa del crine, le labra spesse, la cute oscura e gli istinti crudeli del Nero (46); più in su i Finni, che co'i Tamuli han tanta affinità, formano una razza intermedia tra i Mongoli e i Caucasi, come i Yacuti e gli Esquimesi ricongiungono i Gialli agli Americani, che sono un'ultima trasformazione della razza gialla.
      Una conferma importante di queste parentele che congiungono i popoli melanici co'i gialli, è nella affinità linguistica, se non lessica, certo grammaticale: sicchè, sotto nome di Dravidiano del sud, il medesimo gruppo linguistico, secondo M. Müller, si estenderebbe a Siam, ai Munda, ai Tamuli, ai Polinesi e ai Malesi; e dall'altro lato, co'l nome di Dravidiano settentrionale, andrebbe fino ai Tongusi, Estoni, Lapponi, ai Samojedi, ai Calmuchi e agli Americani (47).


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L’uomo bianco e l’uomo di colore.
Letture su l'origine e la varietà delle razze umane
di Cesare Lombroso
Editore Fratelli Bocca
1892 pagine 251

   





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