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      Lo spazio occupato dalla lamina cribrosa dell'etmoide è incassato verso l'orbita, e la volta orbitale, ristrettissima, presenta scarse digitazioni; invece l'osso frontale propriamente detto ha grande spessore, offre numerose digitazioni, e manca affatto della cresta frontale interna, il che spiega la forma appuntata del lobo frontale.
      Le linee arcuate dei temporali mancano del tutto, il meato uditivo esterno è collocato più avanti quasi del doppio che nel normale. Il parietale, più sporgente a destra che a sinistra, presenta esternamente un rialzo, cui corrisponde una concavità all'interno; viceversa l'osso occipitale, nel punto d'incontro della sutura lambdoidea colla sagittale, nella porzione mediana, presenta una depressione, a cui corrisponde internamente, una convessità.
      La squama verticale dell'occipite è assai più breve dell'ordinario, quindi il tubercolo, che è più sviluppato del comune, mentre è distante dal foro occipitale presso a poco come nel normale (46 mm.), presenta una distanza, minore della metà dell'ordinario, dal punto d'incrociamento della sagittale colla lambdoidea; così mentre da noi nel cranio sardo dista 46 dal foro occipitale e 80 dalla sutura lambdoidea, e nel genovese dista rispettivamente 45 e 80, nel microcefalo per contrario si ha 46 per la prima e 39 per la seconda.
      Internamente le diramazioni della spina crociata. invece di trovarsi alla metà circa dell'osso occipitale, toccano la porzione superiore della sutura lambdoidea.
      La spina occipitale interna, quasi mancante, è supplita da due linee rilevate con leggiero infossamento nel mezzo, il che accennerebbe se non ad un cervelletto mediano, certo ad uno sviluppo maggiore delle amigdale e del vermis.


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L’uomo bianco e l’uomo di colore.
Letture su l'origine e la varietà delle razze umane
di Cesare Lombroso
Editore Fratelli Bocca
1892 pagine 251