Pagina (193/251)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - La madre anch'essa è malaticcia, poco intelligente, coll'aspetto cretinoso, e soffre continue cefalee. - Un nonno paterno mori di malattia di vescica, un cugino era pazzo, alcuni cugini furono condannati per omicidio; un nonno materno morì di cancro. Essi ebbero otto figli, uno dei quali intelligente e gli altri sette tutti idioti, di cui quattro morirono per malattie cerebrali. I vicini dicono che la causa di tanti figli idioti sia l'avere la madre guardata una scimia.
      I figli microcefali sono tre, e tutti conformati allo stesso modo, colla fronte cioè sfuggente all'indietro e ricoperta in parte di lanugine, con un enorme angolo fronto-orbitale, con ottuso angolo facciale, con scarsissima barba, con cranio piccolo oxicefalico.
      Il più adulto, Nicola, d'anni 24, è di statura elevata (m. 1,65), di un peso notevole (kg. 56), di un cranio piccolissimo (circonf. cent. 45), con orecchie enormi ed impiantate ad ansa, braccia lunghissime per sproporzionata prevalenza dell'avambraccio. Non ha traccia di barba al viso, e coll'algometro elettrico non diede segno di dolore alle mani e alla lingua, ma molto alla fronte (mill. 45). Tutto il giorno è occupato a chiedere l'elemosina; è voracissimo, soggetto a frequenti febbri, d'indole sufficientemente buona, di cortissima intelligenza, ma non senza una qualche furberia; non si è mai potuto applicare a nessun mestiere. Conduce al pascolo una pecora, e poi se ne dimentica, e la lascia andare per la strada. Ci tiene molto a raccoglier danari, e dei raccolti non fa parte ai suoi fratelli.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L’uomo bianco e l’uomo di colore.
Letture su l'origine e la varietà delle razze umane
di Cesare Lombroso
Editore Fratelli Bocca
1892 pagine 251

   





Nicola