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      Qui mi giova notare come Maudsley osservasse un microcefalo, che insieme ad alcune forme anatomiche (cute anserina, collo lunghissimo, scapola sporgente agli angoli inferiori, mascella inferiore sporgente a guisa di rostro), aveva parecchie abitudini e movimenti da uccello e propriamente da oca, cosicché venne chiamato l'oca spennata: p. es. esprimeva il piacere o il dolore col grido proprio delle oche; arrabbiato sbatteva le braccia; si tuffava continuamente e stridendo nell'acqua (78).
      E Pinel ha registrato un caso di un'altra microcefala, coperta nei lombi e nel dorso di lunghi peli, che' aveva tutte le abitudini di una pecora. Sdegnava la carne ed il vino, e preferiva la verdura e l'acqua; per esprimere amicizia o piacere arrotava il capo sul ventre dell'infermiera; per rabbia dava di cozzo col capo; la non si potè mai porre seduta neppure mangiando, e dormiva colla testa fra le gambe come le pecore (79).
      Tutto ciò è più contrario che favorevole alla teoria di Vogt, poiché a niuno può venire in mente di fare derivare l'uomo da uccelli o da roditori. Eppure, a voler dedurre le origini nostre dagli amminicoli forniti da simili analogie teratologiche isolate, si dovrebbe calare a queste conclusioni. Piuttosto è a concludersi, che, quando si arresta lo sviluppo di alcune provincie cerebrali, come è certo questo il caso, insieme si osservano attitudini non più proprie all'uomo, ma in genere dei vertebrati inferiori, benchè però possano accadere senza grande deviazione dal tipo.
      Infatti nel 3°, 4° e 9° caso mancarono quasi affatto così i gesti come i costumi scimieschi.


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L’uomo bianco e l’uomo di colore.
Letture su l'origine e la varietà delle razze umane
di Cesare Lombroso
Editore Fratelli Bocca
1892 pagine 251

   





Maudsley Pinel Vogt