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      Del clivo è conservata solo la parte superiore, corrispondente alla faccia posteriore dell'apofisi quadrilatera dello sfenoide, le cui ali essendo poco incavate, e anzi rialzate, diminuiscono il piano medio. Qui non poteva esservi certo accaduto saldatura precoce, se mancava perfin completamente l'osso basilare.
      Tuttavia le nostre misure confermano le affermazioni di Virchow, che la distanza della radice del naso al foro occipitale, la linea basilare insomma, sia nei cretini di molto accorciata (v. s.).
      La distanza della sinostosi sfeno-basilare era di
      103 nel cranio negro
      80 nel romano
      98 a 96 in cretini,
      quindi maggiore nei cretini che nei bianchi, minore che nei neri.
      In complesso, del cranio cretino i caratteri più costanti mi sembrano: la distanza fra le due orbite, la cortezza della linea facciale e basilare, il prognatismo, la orizzontalità e la cortezza dell'apofisi basilare la asimmetria del cranio, in ispecie del foro occipitale, l'appiattimento della volta palatina, la ultrabrachicefalia, l'anomalia nello sviluppo e direzione dei denti, canini in ispecie. Alcuni di quei caratteri non sono nè umani nè antropoidi, sono o anomali o propri dei quadrupedi o dei quadrumani inferiori.
     
      Applicazioni e conclusioni.
      1° Lo studio antropometrico del cretinismo e della microcefalia dà spesso curiosi e paralleli risultati. Spesso le anomalie della volta cranica, e degli arti dei microcefali ci portano al mondo pitecico, e forse anche più in là, ed altrettanto le anomalie dei cretini, in cui la sporgenza dei canini, l'orizzontalità dell'osso basilare, la peluria della fronte, l'appiattimento del palato, la disposizione degli arti ci portano fino agli ultimi quadrumani e quadrupedi.


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L’uomo bianco e l’uomo di colore.
Letture su l'origine e la varietà delle razze umane
di Cesare Lombroso
Editore Fratelli Bocca
1892 pagine 251

   





Virchow