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      Queste coincidenze giovano inoltre ad indicarci, in mezzo al caos delle lesioni contradditorie, quale posizione occupano i cretini nella natura - e il posto mi parrebbe l'intermedio tra le razze melaniche e i quadrumani inferiori!
      2° La conoscenza delle frequenti, benché imperfette, riproduzioni del tipo negro, ci giova a dimostrare più probabile quella ipotesi, che già emettemmo, più sopra, a proposito della Martinetti (Parte 1a), che cioè la razza bianca derivi da un perfezionamento delle colorate; e il rapporto maggiore coi quadrupedi e coi quadrumani inferiori, che non coi primati, potrebbe giovare a confermare l'ipotesi che ci farebbe derivare insieme ai primati da un quadrumano, e forse da un vertebrato inferiore.
      3° Queste analogie hanno anche il vantaggio di spiegare in parte la genesi del cretinismo, in un arresto, cioè, dello sviluppo, in una data epoca dell'età fetale, in cui appunto noi riproduciamo lo stadio dei vertebrati inferiori.
      4° Ma lasciando queste, che potrebbero anche sembrare astrazioni semi-metafisiche, le analogie coi negri e coi quadrumani inferiori possono avere anche un'applicazione pratica agli studi antropologici per spiegare alcune anomalie delle nostre razze.
      Nella sua bella opera (Studi craniologici sui chimpanzé, Genova, 1873) l'egregio Prof. Giglioli riportava alcune corrispondenze inedite di Schweinfurt sopra una razza misteriosa d'uomini nani, detti Akka od anche Tikk-tikki, che si troverebbero nel centro dell'Africa, e di cui aveva già accennato Chaillu.


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L’uomo bianco e l’uomo di colore.
Letture su l'origine e la varietà delle razze umane
di Cesare Lombroso
Editore Fratelli Bocca
1892 pagine 251

   





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