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      Questa brusca successione di sensibilità disparate, cui egli si assoggettava, rispondeva, come abbiamo detto, ad un bisogno della sua anima che aveva in sè il destino del contrasto che lo spingeva alle emozioni della vita, randagia ed avventurosa, mentre in realtà egli pareva fatto per quella sedentaria.
      Nello stesso carattere di Oronzo E. Marginati è facile avvertire questo contrasto perchè il buon travetto romanesco ha bensì il senso della disciplina e del dovere derivategli dalla natura del suo ufficio, ma custodisce e nutre in sè lo spirito anarcoide che esplode, sia pure bonariamente, alla constatazione delle ingiustizie sociali.
      Forse anche per questo l'Oronzo fu l'oggetto della sua particolare predilezione,
      I romanzi e le novelle, gli articoli di archeologia o di vita vissuta, le sue corrispondenze di guerra, tutta la sua produzione seria, che pure rifulgeva di grazia letteraria incomparabile, egli metteva in seconda linea, al di là del suo Oronzo che giudicava essere la cosa più riuscita della sua varia attività intellettuale.
      Tutti gli echi della realtà quotidiana egli faceva raccogliere da questo suo personaggio, per modo che Oronzo E. Marginati ebbe per virtù sua un carattere ed una mente specialmente adatti ad adoperare quell'arnese, che va diventando ogni giorno più raro, e ha nome buonsenso.
      Ma quando nella moderna letteratura italiana, egli era giunto a prendere il posto che gli spettava e più gli arrideva il successo, un'insidia fisica inesorabile era già in agguato per strapparci ad un tempo il compagno e l'amico.


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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna
pagine 188

   





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