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      Pensa e ripensa e nel pensare divengo folle - più che ci penso e più sono cose da pigliarsi con le molle, - come diceva quello che mangiava pane e radici quadrate.
      Lei si figuri, che in questo momento che ci scrivo sono aridotto in casa mia, come si avessi data una cammera in subbaffitto e Corrado Brando.
      Comechè si andiamo di questo passo fenisce che prendo un appartamento al quinto piano di un proggetto di case popolari e mi aritiro a vivere lassù, come il segretario del conte Ugolino.
      Non so chi sia stato colui, il quale me ti pose ne la capoccia del cranio l'idea di condurti il pupo a visitare il Parlamento nazzionale, indovechè speravo con questo di arialzarci le idee.
      Strada facendo ci dicevo: Vedi, figlio mio, tieni sempre davanti parecchie cose, fra le quali l'idea che l'omo non è un semplice bipide, perchè allora nisuno lo distinguerebbe dal pollo che si è giocato le penne a percuoti muraglia, o battimuro come dice la plebbe, e tanto meno dal rinoceronte privo di due zampe. L'omo è quella cosa che ci ha un cervello che pensa, per cui si occupa di pulitica, soffre di dolor di testa e falsifica le cambiali, mentre il pollo, tu me lo insegni che becca qualunque porcheria, ma la pulitica no, e il rinoceronte ti può dare una cornata, ma sarebbe incapace di farti poi una causa per danni.
      L'omo ci ha ezziandio il sentimento, che sarebbe quella cosa che ce si fanno le romanze e i figli maschi, nonchè la bandiera dell'ideale.
      Quanto a rimediare la bandiera dell'ideale non te ne preoccupare, perchè la patria te la mette in mano appena nasci.


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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna
pagine 188

   





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