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      Abbasta!... Siamo stanchi di tenere l'occhi bassi, comechè perfino le nostre scarpe ci rideno in faccia!... Siamo stanchi di magnare polpette d'allesso arifatto e pane ciancicato!...
      Guardateci fra le pareti domestiche!... Nun ci abbiamo più una foderetta di cuscino indove l'impiegati del Monte nun ci abbiamo fatto l'esercizio di calligrafia!... Il fondo, salvognuno, dei calzoni, è diventato un pezzo di aricambio, con tante pezze che sembra un campionaglio di stoffe! La padella di cucina si è tanto disabbituvata a cibbi ristocratichi, che si ci buttassero dentro un pollo diventerebbe rossa dall'emozzione! Lo spiedo, abbiamo finito col farci un parafulmine, e quando parliamo de le bistecche, a chi ci viene il sorriso ironico, e a chi la furtiva lagrima!...
      E doppo tutto questo dobbiamo puro fare da materia prima all'arivendicazzioni dell'altri! Avecche le fromage! come dicheno i fratelli d'Oltralpa quando noi ci stendiamo la mano.
      Per cui formiamoci in fitta schiera, procuriamoci un'asta, magari per sottoscrizzione, attacchiamoci, presempio, il gravuse che ci sposai, che a furia d'andare al Monte di pietà, s'è abbituvato accusì bene che fa la strada solo, e marciamo a la conquista dell'avvenire.
     
      Contro lo scopatore irripiribbile.
     
      Averebbe la cortesia, salvando il dovuto arispetto, di salutarmi i scopini municipali?
      Lei lo sa, ch'io sono, come chi dicesse, mezzo narchico, per conseguenza nei conflitti tra capitale e lavoro, per quanto cerchi d'essere quanime, sento sempre qualche cosa che mi tira da la parte del proletaglio.


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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna
pagine 188

   





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