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      Senta, io sono un omo, diremo cusì, attempatello e su certi fatti una certa esperienza ce l'ho.
      Ho veduto donne oneste, donne accusì accusì, donne boglia, e donne profumone assai! Ma questa Basigliola non è una donna, è uno spuntasigheri, che si ci accosti un dito te lo porta via! Capisco, non fo per dire, una donna un po' mancipata, un po' oserei dire, magari zozzagliona, ma questa è un fagotto di panni sporchi col microbbo del colera, una tigre invelenita, una coccodrillessa che ha mangiato il peperoncino; non è più una donna, è una trebbiatrice d'ommini, che da una parte ci metti l'omo e dall'altra sorte fori un caso imprevisto e prosciugato, o accidente a secco come dice la plebbe!
      Ma, scusi, Marco Gratico nun ci aveva le mano per acchiapparla per qualche cosa ed esclamarci: Ah Basiliò, mannaggia chi ti ha introdotto nell'urbe, o ti arissegni a diventare una, diremo accusì, donna perduta come tutte le altre donne perdute, o qui, fra sleppe, birole, colpi di piede nel totus mundus, schiaffi ed altre forme di arepressione, ti ariduco come un onor di capitano, o vogliam dire, bandiera vecchia.
      Ma già mi figuro che a bon conto Marco Gratico ci masticava sopra, come uno di questi apasci de la mala vita!
      E il peggio è che l'esempio è contaggioso, per cui Terresina l'altro giorno me te se n'esce con la seguente frase che ancora si ci aripenzo me te si addirizzeno in testa i consuveti tre peli:
      Dice: Che te ne fai del focolaglio domestico? Arma, piuttosto, se ci hai coraggio, la nave, e salpa come si fusse gnente, verso il mondo!


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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna
pagine 188

   





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