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      E quelli lì, vede, si ce lo devo dire in cunfidenza, nun li so nemmeno io, anzi, siccome è una materia complicata, forse nun li sa nessuno, ma si lei si lascia capire che nun lì sa, si faccia un'idea che questo sorriso ironico che ci fo io (e me lo fece) ce lo fanno tutti.
      Comechè a quell'autore lì, prima nun lo voleveno capire in nissun modo, e per quanto girasse nun arimediava nemmeno una croce da cavagliere, ma quando furono bene sicuri che ci aveveno inacidito l'anima, allora pure i stranuti diventaveno tanti capilavori. Del resto lei è un profano, perchè vedo che sta lì e si gode la musica come un peraccottaglio qualunque, mentre invece dovrebbe dedicarsi a la ricerca del laitemotiffe. Col quale la prego di non disturbarmi
      .
      Io, naturalmente, arimasi abbacchiato. E quello che mi abbacchiò più di tutto fu la durata del lavoro. Dice, è bello. Sicuro. Ma perchè nun ci mettono anche sul programma il modo di usarlo? Comechè la Venere Capitolina è una statuva, ma si te la danno in testa fenisce la musica.
      Comechè quando uscii dal teatro ero accusì imbottito di note, che la notte me ti sono sognato che andavo in barca in un mare di sol bemolle indove c'era Parsifalle a cavallo d'una chiave di basso, con la quale mi pareva che Terresina strillasse, do, do, do, do, e l'eco rispondeva: ah! troppo tardi t'ho conosciuta!
     
      Pelleossi e Melisenda,
     
      Fedele all'ordini ricevuti, quando fu domenica a sera tirai fori il cravuse che ci sposai, feci la barba a la tubba, perchè ce si era arruffato il pelo sui spigoli e me ti diressi come un sol uomo al Costanzi.


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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna
pagine 188

   





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