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      Lui ti cominciò che ci scriveva: "Ricordo momento indimenticabile sensazzione che levati, ci arifò, ci arifò, ci arifò, 25 moltissimi nonchè 42, 11 Celimontano papera nera".
      E lei: "Tutta tua come occasione divina, ricordati canapè azzurro. Fifina bruciotto 29 moccolo spento".
      E quello che era più terribile erano le parole convenzionale, che te si chiudevano davanti come una persiana al momento bono, e ti lasciaveno sospettare Dio lo sa che.
      Con la quale Terresina non ci dormiva la notte e una volta mi svegliai che tirava zampate come al futte balle e strillava nel sonno: Ah! boglia Amaranto pavonazzo, accusì aricambi la povera Sensitiva 80? Aritirati 42, 54 tavola apparecchiata, pellicano azzurro, bacissimi, fosti crudele, auguromi ristabilita; cane danese, ippopotamo entusiasmato!
      E giù zampate, che si nun mi attaccavo al letto entravo paro paro nell'armuare di faccia!
      Lei vede che accusì nun pole andare, tanto più che adesso ci entra in ballo un terzo, col quale è evidentissimo che non ce si capisce più gnente. Ma che giocheno a briscola col battifondo?
      L'altro giorno lui diceva: "Già tornato lui, verremoti 41, tieni pronto 54, limone dorato 4 p. 33".
      Senta, si seguita accusì me ti viene la fissazione. Già è la seconda volta che me ti capita a l'uscere de l'ufficio invece di dirci: "Sa, se viene il commendatore ci dica che quella pratica importante nun se ne preoccupi perchè l'ha cestinata il cavagliere", di dirci: "Sa, se viene Oleandro ci dica pigna verde 49, tempo perso, bacerotti".


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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna
pagine 188

   





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