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      Con cui domenica scorsa ti piglio la prole, la legittima metà e consecutivo sor Filippo e ti dico: Andiamo a vedere il cinematrogrifo.
      Il programma diceva: Cappuccetto rosso, ovverosia bambini nun vi ficcate le dita nel naso. - La via del vizzio, ossia, Povero padre, commoventissima, educativa e aricostituente. - Scena comica finale, ossia, arispettate le bestie. Il tutto preceduto da un canto variato. Lei vede che avevo tutto il diritto di credere che fosse uno spettacolo variato, comechè si tu me li moralizzi col cinematogrifo, nun me ti vorrai smoralizzare col canto variato.
      Detto un fatto, entriamo e ti si mettiamo a sedere: prima di tutto ti viene fuori un macchiettista con un dito infasciato e ti si mette a cantare una canzone indove diceva che s'era fatto male per aprire un'ostrica. Io da principio non mangiai la foglia, ma siccome tutti ridevano, incominciai a sentirmi un po' a disaggio, e vi aggiunga che il pupo ti zompa su e fa ad alta voce, dice: Papà, la poteva aprire con le molle!... raggione per cui tutti sbottarono una gran risata e Terresina ci venne il rossore della vergogna o casta porpora come dicheno i poveti.
      Va via quello e viene una che ballava la maciccie che, me la saluta lei?... Certe mosse, egreggio signor cronista, certe mosse che nun sapevo più indove ficcare il pupo perchè non vedesse: tentai di attapparci l'occhio, ma lui si messe a strillare, raggione per cui Terresina dovette aridiventare rossa e il sor Filippo incuminciò a dire che ereno i sovversivi.


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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna
pagine 188

   





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