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      Su la qual cosa ci stringessimo la mano e credo di averci mantenuto per lo meno la parola, comechè ci avrò tutti i difetti, ma come marito sono tutto d'un pezzo, e dal giorno che ci dissi di sì davanti al Sindaco, Terresina ci pole dire che pochi ommini seppero abbozzare come ho abbozzato io nelle boglierie de la vita.
      Accusì, una bella mattina di primavera facessimo il matrimonio, col rinfresco che ce lo offrì la zia caffettiera e una bella povesia del sor Filippo, il quale era un sonetto che diceva accusì:
     
      Esulta, Oronzo, esulta Terresina!
      Ora di gioglia imperitura è questa,
      poi che 'l giocondo Imen ti s'avvicinae a redimerti appressasi la testa.
     
      Al casto fronte il labbro s'avvicinae tutta la natura si aridesta,
      e se fia che in un'epoca vicinaun pargoletto venga a farvi festa,
     
      sovvengavi colui ch'or ve l'augùra,
      come v'augùra pur prosperi i fatidel dolce Imen fino alla sepoltura.
     
      E stringendoci insiem tutti abbracciatigridiam dal monte fino a la pianura:
      O sposi veramente fortunati!
     
      E quello, si nun fusse stato un boglia che si volle divertire a mandarmi una lettera anonima indove mi dice beccaccione, fu il più bel giorno della mia vita, che alle 2 partissimo per Frascati.
     
     
      CAPITOLO VIIIContraggo il debbito col signor Bonaventura.
     
      A riguardo alla luna di miele ci passo sopra, tanto per non stuzzicare il santuvario della famiglia, comechè queste cose più si mucinano e peggio è.
      I primi mesi di matrimonio fussimo come due piccioni e tubba che ti aritubba, un bel giorno la sora Concetta bonanima sua si arese defunta.


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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna
pagine 188

   





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