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      Non v’ha dubbio che nel secondo secolo il genere umano non soffrì quei mali violenti che sono cagionati da malvagi principi, e che l’impero per lungo riposo acquistò gran potenza e maestà; ma chi considera a dentro la storia, e ricorda quanto sono sospette le lodi che gli scrittori danno ai principi che favoriscono gli studi, non s’indurrà di leggieri a credere, come si afferma, che in quel secolo il genere umano godette della maggiore prosperità. Imperocchè in quel secolo furono gli effetti del primo, e le cagioni del terzo: e quella prosperità era solo apparente. L’impero si manteneva per la sua mole, per il nome antico e gli eserciti nuovi; e non cinque buoni principi, non ottanta anni che essi durarono, non alcuna forza umana poteva impedire quello che avvenne ed era necessità inevitabile. La corruzione dei costumi, che era già grande ai tempi delle guerre civili della Repubblica, e crebbe smisuratamente nel primo secolo dell’impero, non si spense a un tratto nè scemò nel secondo, ma durò e crebbe più coperta, e però più profonda; e come se per questo apparente riposo avesse presa maggiore forza, divampò spaventevole nel terzo, e cagionò la totale rovina di tutte le istituzioni.
     
      COSTUMI.
     
      IX. Questa corruzione è stata dipinta con terribile verità dal Meiners:(1) io ne ho accennate le cagioni particolari; ed ora dico che non bisogna confondere Greci e Romani, i quali erano mescolati sì, ma serbavansi distinti; e la corruzione dell’un popolo era diversa dalla corruzione dell’altro quanto le cagioni che la producevano ed il carattere nazionale di ciascuno.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Primo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1861 pagine 494

   





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