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      Or questo saper trovare le tracce dell’angelo su la fronte di Satana, questo saper discernere la bellezza in mezzo alla bruttezza è dato a pochi spiriti eletti, specialmente in tempo di grande scadimento intellettuale e di corruzione morale. E questo è il valore grande di Luciano come artista, che seppe mirare e dipingere la bellezza in un secolo in cui nessun altro la vedeva, e tutti credevano che fosse perduta. Già veniva quel tempo in cui gli occhi degli uomini si aprivano a mirare una luce novella, a riguardare la bellezza immortale dell’anima nell’artigiano, nel povero, nel ladrone, nella meretrice, nello schiavo e in tutte le creature umane straziate dalla miseria, dal dolore e dalla morte. Luciano la vide in mezzo alle superstizioni del paganesimo, agli errori dei filosofanti, alle rilassatezze del costume, e in queste egli ce la rappresentò con sorriso sicuro, perchè si sentiva libero da tutto ciò che lo circondava: e questa è vera rappresentazione artistica. Gli scrittori che dipingono il male come male, il deforme come deforme, ancorchè abbiano tutto il possibile magistero della lingua e dello stile, non saranno mai artisti, ed al più faranno ritratti brutti di troppa somiglianza. L’artista vero trova il bello anche nella bruttezza che lo circonda, o pure lo trova dentro di sè e lo pone in ciò che gli sta intorno e che ei dipinge: quindi presenta il male che è fuori di lui in contrapposto del bene che è nella sua mente, il brutto reale in contrapposto del bello ideale: e così veramente piace ed è utile agli uomini.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Primo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1861 pagine 494

   





Satana Luciano