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      Aristotele dopo di Socrate è venduto a più caro prezzo, per venti mine, perchè la sua dottrina è umana (anthropina phronei), e moderata. Ultimo è Pirrone, che appena tra i pochissimi compratori rimasti trova uno che se lo piglia per una mina; ma siccome ei dubita del fatto, e non vuole andare col padrone, è persuaso dallo stringente argomento dello staffile.
      Ecco il dialogo spurio ed inetto. Io non so come si possa non vedere la bellezza di questo concetto, ed il moto, l’azione, la vivacità; il frizzo e la piacevolezza comica sparsa in tutto questo dialogo che Aristofane non isdegnerebbe per suo. In ultimo Luciano prevedendo che la sua satira saprà agra a molti, fa che Mercurio si volga al popolo e dica: Voi ci tornerete domani, che vi venderemo tous idiotas, kai banausous, kai agoraious bious, gl’ignoranti filosofastri, i facchini della scienza, i disputatori di piazza. Le quali parole fanno intendere quest’altre: Finora ho scherzato coi buoni antichi; se mi tentate, farò davvero coi moderni. E la minaccia ebbe tosto effetto.
      LXVIII. Imperocchè moltissimi dovettero altamente scandalizzarsi che Luciano se l’aveva pigliata con tutta la filosofia, mettendo così ridevolmente in vendita i maggiori e più venerandi filosofi dell’antichità; e dovettero dirne tante contro di lui, e tentarlo tanto, che egli scrisse il Pescatore, dialogo simile ad una balista che scaglia mille punte.(21) Il concetto è ardito e largo. Ho fatto poco nella Vendita, dove ho nominato gli antichi per un certo riguardo ai moderni: ora la lode ed il biasimo a chi tocca.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Primo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1861 pagine 494

   





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