Pagina (324/494)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Queste imprese io feci non chiamandomi figliuolo di Giove, non facendomi Dio, nè raccontando i sogni di mia madre, ma dicendo di essere uomo, avendo per avversari capitani espertissimi, combattendo con soldati agguerritissimi; ben altri dai Medi e dagli Armeni, che danno le spalle prima di venire alle mani, e lascian la vittoria a chi pure ardisce di volerla. Alessandro ebbe il regno dal padre, ed egli lo accrebbe e di molto lo dilargò col favore della fortuna. Ma poichè vinse quello sciagurato di Dario ad Isso e ad Arbela, lasciati i patrii costumi, si fece adorare, prese vesti ed usanze dai Medi, e nei conviti si macchiò del sangue degli amici, e li fe’ prendere e menare a morte. Io fui egualmente principe nella mia patria: e quand’ella mi chiamò, perchè una gran flotta minacciava la Libia, subito ubbidii; e tornai privato, e poi che fui condannato, il sopportai con civile moderazione. Questo feci io, ed ero un barbaro, un rozzo della cultura greca: e non cantavo Omero, come costui, non fui ammaestrato dal sapiente Aristotele, ma mi guidavo con la sola buona natura. Ecco le ragioni perchè io dico che sono maggiore di Alessandro. Egli cinse il capo di diadema, e forse pare più bello ai Macedoni, usati ad ammirar queste cose: ma non per questo egli sarà stimato migliore di un prode capitano il quale usò più l’ingegno che la fortuna.
      Minosse. Ha parlato di sè non ignobilmente, nè secondo Libio. E tu, o Alessandro, che rispondi a questo?
      Alessandro. Io non dovrei rispondere, o Minosse, a questo temerario: che la fama basta ad insegnarti qual re era io, e qual ladrone costui: ma pure vedi s’io di leggieri lo superai.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Primo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1861 pagine 494

   





Giove Dio Medi Armeni Dario Isso Arbela Medi Libia Omero Aristotele Alessandro Macedoni Libio Alessandro Minosse