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      Come è naturale, devi sudare per lo smarrimento; aver sete, e non ardire di chieder bere per non sembrare un bevone: di tante vivande che ti stanno innanzi imbandite, non sapere a quale prima a quale poi stender la mano: e però con la coda dell'occhio devi guardare il tuo vicino, e fare come egli fa, ed imparare l'ordine della cena. La mente poi ti gira, ti va sossopra, ti si scompiglia ad ogni cosa che fanno: ed ora tieni beato il ricco per l'oro, per l'avorio, per tante morbidezze; ora compiangi te stesso che sei un niente e ti credi di vivere. Talvolta ancora ti viene il pensiero che vivrai una vita invidiabile, sguazzando in tutto quel bene, ed avendoci la tua parte come gli altri: credi che saran sempre i Saturnali per te; e i bei donzelli che ti servono e ti sorridono, ti dipingono più dolce il tuo futuro stato. Onde continuamente ripeti quel d' Omero:
      MeritamenteEd i Troiani e i coturnati Achei
      molto s'affaticano e soffrono per cotanta felicità. Dipoi i brindisi: il signore chiede una tazza ben grande, ne liba, e dice: a te, o Maestro, o ti dà altro nome: tu la pigli, sai dover rispondere, ma non trovi che, e rimani goffo. Questo brindisi ti tira addosso l'invidia di molti vecchi amici, alcuni dei quali sono offesi che tu venuto di fresco hai un luogo più onorato di loro servitori provati da tant'anni. E subito ti tagliano i panni addosso: Quest'altro malanno ci mancava, di essere posposti all'ultimo che entra in casa. E già, solamente per questi Greci è fatta Roma. Oh, ed in che valgono essi più di noi?


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Primo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1861 pagine 494

   





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