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      Se si trincia porchetta lattante, o tòcco di cervo, devi una delle due, o avere per amico lo scalco, o ti tocca la parte di Prometeo, ossa coverte di grasso. E quel vedere che un piatto rimane innanzi ad altri finchè ne pigli e ne ripigli e non ne voglia più, e innanzi a te passa subito, come può essere sopportato da un uomo libero che abbia bile anche quanto un cervo? E non t'ho detto un'altra cosa; che gli altri bevono vino dolcissimo e vecchissimo, e tu vernaccia torbida, badando sempre di bere in tazza d'oro o d'argento, affinchè dal colore del vino non si veda in che dispregio sei tenuto. E potessi pur berne a sazietà! ma spesso tu chiedi, e il coppiere fa il sordo. Dispiaceri sì, ne avrai molti, e continui, e quasi in ogni cosa: specialmente quando è più di te favorito un zanzero, un ballerino, o uno sdolcinato canterino d'Alessandria. E come vuoi tu a tavola gli stessi onori di costoro, che sono ministri di galanterie, e portano in seno letterine amorose? Però in fondo alla sala rannicchiato per la vergogna, hai ragione poveretto che ti duoli, e piangi te stesso, ed accusi fortuna che non t’ha dato neppure uno spruzzo di grazia. E pensomi che vorresti diventar poeta di canzoncini amorosi, o almeno saperli ben cantare, perchè vedi che questo piace e si loda: ti metteresti anche a fare il mago o l'indovino, promettere eredità di molti talenti, e signorie, e ricchezze a sacca. Vedi che costoro fioriscono nelle amicizie, ed han favori, però vorresti diventar qualcosa simile a loro, per non essere tenuto un uom da nulla e soverchio.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Primo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1861 pagine 494

   





Prometeo Alessandria