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      E questo appunto è il caso vostro: l’amore e il desiderio non vi lasciano fare un po’ di considerazione su la via che prendete, ma vi entrate tirati dagli altri, non pensando che dopo un primo passo falso tutti gli altri sono falsi. Se uno ti dice che due via cinque fan sette, e tu glielo consenti senza averti fatto bene il conto, ei ti sforzerà a dire che quattro via cinque fan quattordici, e quanti altri svarioni grossi ei vorrà. Così fa la maravigliosa geometria, la quale ponendo per principio alcuni strani postulati, e credendo che le sieno concedute cose che non possono stare affatto, come a dire punti senza parti e linee senza larghezza, su queste putride fondamenta ella fabbrica, e crede di dire il vero nella dimostrazione quando è partita da principii falsi. E così anche voi, concedendo i principii di ciascuna setta, ne accettate le conseguenze, e credete che sia indizio della verità dei principii una dimostrazione tirata a filo, la quale è falsa. E così alcuni tra voi muoiono in mezzo alle loro speranze, prima di vedere il vero, e di conoscere che si sono ingannati: ma altri, ancorchè si accorgano dell’inganno, pure, perchè già vecchi, non han cuore di rifarsi da capo, e si vergognano di dover confessare in quell’età che si sono occupati d’inezie da fanciulli: onde per vergogna si rimangono nell’errore, lo lodano, cercano di carrucolarvi quanti più possono, per non essere essi soli gli sciocchi, ed avere un conforto che molti altri patiscano quello che hanno patito essi.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Secondo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 538