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      Non riguardò egli al suo tempo, nè alla sua breve vita, ma a questo tempo nostro, ed alla eternità, per quanto starà quella torre, e rimarrà l’opera della sua arte. Così conviene scrivere la storia, sperando lode alla verità dai posteri, non all’adulazione dai presenti. Eccoti il regolo e la livella della buona storia. Se ci saranno alcuni che vorranno livellarla così, sta bene, ed io avrò scritto una cosa utile; se no, avrò rotolata la botte nel Cranèo.
     
     
      Correzioni apportate nell’edizione elettronica Manuzio:
     
      Nota (23): Cenere, porto de’ Corintii = Cencre, porto de’ Corintii
     
     
     
      XXVI.
      DI UNA STORIA VERA.
     
     
      LIBRO PRIMO.
     
      Come gli atleti e coloro che attendono agli esercizi del corpo badano a rendersi gagliardi non pure con la fatica, ma anche ogni tanto col riposo, che è creduto parte grandissima della ginnastica; così ancora quelli che attendono agli studi pensomi che debbano dopo le gravi letture riposare la mente, per averla dipoi più fresca al lavoro. Ed avranno conveniente riposo se si occuperanno in tali letture, che sieno piacevoli sì per certa grazia ed urbanità, e sì per ammaestramenti non privi di leggiadria, come io spero sarà tenuto questo mio scritto. Il quale non solamente per la bizzarria del soggetto, e per la gaiezza de’ pensieri dovrà piacere, e per avervi messe dentro molte finzioni che paiono probabili e verosimili; ma perchè ciascuna delle baie che io conto, è una ridicola allusione a certi antichi poeti e storici e filosofi che scrissero tante favole e maraviglie; i quali ti nominerei se tu stesso leggendo non li riconoscessi.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Secondo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 538

   





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