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      Seguiva la schiera dei Torsifunghi, di grave armatura, che combattevano piantati, ed erano diecimila, si chiamano Torsifunghi perchè per scudi avevano funghi, e per lancia torsi di asparagi. Vicino a costoro stavano i Canipinchi, mandati dagli abitatori di Sirio: erano cinquemila, con teste di cane, e combattenti sovra pinchi alati. Correva voce che mancavano alcuni aiuti; i frombolatori dovevan venire dalla via lattea, ed i Nubicentauri. Ma costoro, quando già la battaglia era vinta per noi, giunsero, e non fossero mai giunti! i frombolieri non comparirono affatto, onde dicono che dipoi Fetonte sdegnato mise a ferro e fuoco il loro paese. E con questo apparato s’avanzava Fetonte.
      Poichè si levarono i vessilli, e ragliarono gli asini, che lassù fanno da trombetti, appiccata la battaglia, si combatteva. L’ala sinistra dei Solani subito fuggì non aspettando di venire alle mani coi nostri bravi ippogrifi; e noi ad inseguire, e far carne: ma la loro destra superò la nostra sinistra, e gli aerotafani ci cacciarono fino alle nostre fanterie: ma queste tennero testa, ed essi ricacciati fuggirono a dirotta specialmente quando si accorsero che la loro ala destra era stata vinta. Allora la fuga fu generale: molti furono presi, molti uccisi, e gran sangue scorreva su le nubi, che parevano tinte in rosso, come paiono quaggiù quando tramonta il sole; e ne gocciolò anche in terra: onde io credo che qualche altra battaglia dovette anticamente avvenire lassù, e Omero credette che Giove piovve sangue per la morte di Sarpedonte.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Secondo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 538

   





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