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      Costui pubblicamente faceva il medico, ma sapeva come la moglie dell’egiziano Toone
      Mescere molti farmaci salubri,
      E mortiferi molti:
      ed ei ne fu erede e successore in tutto. Questo suo maestro ed amatore era Tianeo, parente dal famoso Apollonio Tianeo, del quale conosceva tutta la maravigliosa impostura. Or vedi in che scuola fu allevato Alessandro.
      Il quale come messe barba, morto quel Tianeo, essendo caduto in povertà, e sfioritagli la leggiadria, donde poteva trarre sostentamento, cominciò a mulinare di grandi cose: e fatta comunella con un Bizantino compositore di balli e ballerino, assai più malvagio di lui, a nome Cocconate, andavano attorno strolagando, trappolando, e tondendo i grassi, come nel loro gergo magico essi chiamano il volgo. E tra gli altri, avvenutisi in una ricca donna di Macedonia, che benchè vecchia sentiva ancora il pizzicor d’amore, si fecero fare le spese da lei, e l’accompagnarono dalla Bitinia nella Macedonia. Era costei di Pella, terra un dì fiorente sotto i re Macedoni, ed ora piccola villa con pochi e miseri abitatori. Quivi vedendo certi serpenti grandissimi, ma innocui e mansueti, per forma che sono allevati dalle donne, dormono coi fanciulli, calpestati e stretti non fanno alcun male, e succhiano il latte dalla poppa come i bambini (e forse da questi che abbondano nel paese nacque la favola di Olimpia che quando era gravida di Alessandro si giaceva con uno di questi serpenti), ne comperano uno bellissimo per pochi oboli. E di qui comincia la guerra, come dice Tucidide.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Secondo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 538

   





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