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      Ma il più maraviglioso è che nello stesso giorno tu vedi ora Atamante furioso, ora Ino atterrita: una volta Atreo, poco appresso Tieste, poi Egisto, o Aerope; e tutti questi è un uomo solo. Gli altri spettacoli ti presentano a vedere o udire ciascuno una cosa sola, che è o flauto, o cetera, o voce melodiosa, o rappresentazione d’un fatto tragico, o piacevolezza comica: ma questo del ballo te le presenta tutte, nella sua suppellettile entra ogni sorta di roba, flauto, siringa, nacchere, strepito di cembalo, bella voce d’attore, concento di cantanti. Le altre opere dell’uomo sono o dell’anima, o del corpo: il ballo è di tuttedue, perchè ci si vede e finezza di discernimento, e pieghevolezza di corpo: ma il più è la sapienza delle azioni, e non v’essere niente fuor di ragione. Lesbonatte di Mitilene, savio e dabben uomo, chiamava i mimi mani-sapienti, e andava a vederli, per tornarsene migliore dal teatro. E Timocrate suo maestro, vedendo la prima volta così a caso un mimo rappresentare, disse: Di quale spettacolo mi ha privato un rispetto alla filosofia! Se è vero ciò che Platone dice dell’anima, che ha tre parti, il mimo le rappresenta bellamente tutte e tre; la irascibile, quando fa lo sdegnato; la concupiscibile, quando imita l’innamorato; l’intelligibile, quando regge ed infrena le varie passioni: benchè quest’ultima è sparsa in tutte le parti del ballo, come il tatto nei sensi. E quando egli bada alla bellezza e formosità negli atteggiamenti, che altro egli fa che dar ragione ad Aristotele, il quale loda la bellezza, e ne fa il terzo elemento del bene?


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Secondo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 538

   





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