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      Ho udito ancora un cervel balzano dire che quel silenzio delle maschere dei mimi dà certa aria di una dottrina di Pitagora. Delle altre occupazioni quale ti dà il diletto, quale l’utile: il solo ballo contiene l’uno e l’altro: e l’utile giova di più, perchè viene col diletto. Quanto è più piacevole veder questo, che i giovani fare alle pugna, e grondar sangue, o lottare avvoltolandosi nella polvere, i quali nel ballo compariscono senza storpiarsi, e più belli, e più leggiadri. Infatti il continuo movimento del ballo, i rivolgimenti, gli aggiramenti, i salti, i rovescioni riescono piacevoli a chi li vede, e salutarissimi a chi li fa. Il più bello insieme e il più acconcio di tutti gli esercizi io direi che sia questo, che scioglie la persona, la rende agile, leggiera, snella ad ogni movimento, e le dà non poca forza. E non sarà dunque una cosa per ogni verso bellissima il ballo, che aguzza l’ingegno, addestra il corpo, diletta chi lo vede, insegna molti fatti antichi, con flauti, cembali, e vaghezza di melodie, allettando gli occhi e l’udito? Se cerchi perfezione di voce, dove altro la troverai? qual accordo di voci più pieno e più armonioso? se dolcezza di flauto o di siringa, anche di questa puoi godere come vuoi nel ballo. Lascio di dire che frequentando questo spettacolo diventi migliore nel costume, quando vedi il teatro abborrire il male che si fa, piangere su gli oppressi, governare in somma i sentimenti degli spettatori. Ma un’altra gran lode dei mimi voglio dire, ed è, che attendere ad acquistar forza insieme e pieghevolezza di membra mi pare tanto mirabil cosa, quanto se uno nello stesso tempo mostrasse la vigoria di Ercole e la delicatezza di Venere.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Secondo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 538

   





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