Pagina (282/538)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Agatocle il peripatetico si vantava d’essere il solo ed il primo de’ dialettici: O Agatocle, ei disse, se sei primo, non sei solo; se sei solo, non sei primo.
      Cetego, uomo consolare, quando passò per la Grecia andando in Asia legato a suo padre, fece e disse le più pazze cose del mondo. Uno disse che costui era una gran bestia. Demonatte rispose: Bestia sì, grande no.
      Vedendo una volta Apollonio il filosofo che procedeva con un gran codazzo di discepoli dietro (già stava per partire, chiamato dall’imperatore, che voleva conoscerne la dottrina), ei disse: Viene Apollonio ed i suoi Argonauti.
      Uno gli domandava se l’anima è immortale. È immortale, come ogni altra cosa, ei rispose.
      Diceva che Erode gli faceva creder vero ciò che afferma Platone, che noi non abbiamo una sola anima: chè non è la stessa anima che fa conviti a Regilla e Polluce come fosser vivi, e compone sì belle declamazioni.
      Una volta ardì di domandare pubblicamente agli Ateniesi, avendo udito il bando, per qual cagione escludevano i barbari dai misteri, quando Eumolpo che li aveva stabiliti era barbaro e trace?
      Doveva navigare, era inverno, un amico dicevagli: E non temi di rompere in mare, e d’essere divorato dai pesci? Rispose: Sarei un ingrato a dispiacermi che i pesci mangiassero me, che ho mangiati tanti di essi.
      Ad un retore che declamava malissimo ei consigliava di attendervi bene e di esercitarsi. E dicendo quegli: Io declamo sempre quando son solo; rispose: A ragione declami male, chè hai un ascoltatore sciocco.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Secondo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 538

   





O Agatocle Grecia Asia Bestia Apollonio Viene Apollonio Argonauti Erode Platone Regilla Polluce Ateniesi Eumolpo Sarei