Pagina (307/538)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      acciocchè stretto in carcere insuperabile, non ritorni mai più. Tu con la splendida luce squarciando la cieca notte, di tutte le cose inanimate ed animate fosti il facitore; ed avendo infuso negli uomini una speciale concordia di sentimenti, congiungesti i santi affetti d’amicizia, affinchè la benevolenza educando l’anima semplicetta e tenerella, la conducesse sino alla matura virilità.
      Le nozze adunque furono trovate come rimedio alla perpetuazione del genere umano: l’amore maschile è una bella condizione imposta alle sole anime filosofiche. Tutte le cose che si fanno come un di più per abbellimento sono in più onore di quelle che si fanno per necessità: il bello è più pregiato del necessario. Finchè il mondo era ignorante, e senza agio di fare esperienza del meglio, se ne stava contento al puro necessario: chè il ben vivere per la pochezza del tempo non veniva ancora fuori. Ma poi che gli stringenti bisogni cessarono, gl’ingegni che vennero appresso, liberati dalla necessità, ebbero agio di pensare a qualcosa di meglio: e così in breve crebbero le scienze, e possiam pensare che crebbero le arti più perfette. Appena i primi uomini nacquero che cercarono un rimedio alla fame quotidiana; e sforzati dal presente bisogno, chè necessità non lasciava scegliere il meglio, si nutrivano dell’erba che trovavano, e cavando molli radici, e per lo più cibandosi di ghiande. Ma col tempo queste furono lasciate agli animali irragionevoli, quando gli attenti agricoltori videro la semenza del grano e dell’orzo, e trovarono che ogni anno si riproduce.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Secondo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 538