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      Sia adunque ella sopra un’altura, assai bella e vistosa, avente nella mano destra il corno d’Amaltea, riboccante d’ogni specie di frutti: da un lato immagina di veder vicino a lei la Ricchezza, tutta d’oro ed amabile: le stieno anche dappresso la Gloria e la Potenza; ed intorno a lei le Lodi, come Amorini, vadano a gruppi per ogni parte svolazzando. Se mai vedesti il Nilo come molti lo dipingono seduto sovra un coccodrillo o un ippopotamo, e certi puttini scherzargli intorno, che gli Egizi chiamano braccia, così sono le Lodi intorno la Rettorica. Ora avvicinati, o innamorato garzone, che se’ tanto desideroso di esser subito lassù, per isposarla dopo che vi sarai salito, ed avere tutto ciò che ella ha, la ricchezza, la gloria, le lodi: chè per legge tutto è dello sposo.
      Come ti avvicini al monte, da prima disperi della salita; e ti pare come l’Aorno parve ai Macedoni, che lo vedevano dirupato e scosceso d’ogni intorno, neppure gli uccelli poterlo sorvolare, volerci Bacco o Ercole per prenderlo. Così ti parrà da prima: indi a poco vedrai due vie: anzi una è un sentiero stretto, spinoso, aspro, per dove si ha a sudare e gelare; e questo fu già descritto da Esiodo prima di me, e non bisogna che io ne dica più; l’altra è una strada larga, fiorita, fresca, e quale pocanzi te la dicevo, e non ripeto per non indugiarti, chè già stai per divenir retore. Ma credo di dovere aggiungere una cosa, che in quel sentiero aspro ed erto non ci ha molte pedate di viandanti, e se ce n’ha, sono molto antiche.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Terzo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 448

   





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