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      E se la pelle del leone non nasconderebbe costui, credi tu di coprirti e nasconderti con un libro? Non è possibile: ti tradiranno e scopriranno gli altri segni che voi avete.
      Insomma parmi che tu ignori, che le buone speranze non devi fondarle su i librai, ma sovra te stesso, e su la tua vita cotidiana. E tu credi che saranno tuoi pubblici avvocati e testimoni Attico e Callino scrittori di libri? No, ma certi crudeli uomini, che ti stritoleranno, se agli Dei piacerà, e ti ridurranno all’ultima povertà. Dovresti da ora facendo senno vendere a qualche persona istruita cotesti libri, e con essi la casa fabbricata nuova; e pagare ai mercanti di schiavi una parte dei molti debiti. Chè tu a due cose attendi con passione, ad acquistar libri preziosi, e comperar giovanastri già fatti e robusti: e non attendi nè vai a caccia ad altro. Ma è impossibile che essendo povero tu possa bastare a queste due cose. Eccoti adunque il santo aiuto d’un consiglio. Io dico che tu debba lasciare le cose che non fanno per te, e carezzare quel vizietto che hai, e comperar pure di quei giovanastri; acciocchè se quelli che hai in casa ti lasciano, tu non debba mandare a chiamar persone libere, che non senza tuo pericolo, quando si partono, se non hanno buona paga, pubblicano tutto ciò che avete fatto dopo il bere. Così l’altrieri contava sozzi vituperii di te quel bardassa che uscì di casa tua, e ne mostrava ancora i segni. Ed io vorrei qui testimoni quelle persone che v’erano presenti, come io mi sdegnai e per poco non gli ruppi l’ossa di bastonate, dispiacendomi per te, specialmente quand’egli chiamava un altro testimonio dello stesso fatto, ed un altro, e quei ripetevano la stessa canzone.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Terzo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 448

   





Attico Callino