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      E poi che una volta son dentro, devastano tutto, ardono, uccidono, portano via, come suole avvenire in un animo vinto e fatto servo. Le macchine che essi rivolgono contro chi li ascolta sono l’inganno, la bugia, lo spergiuro, l’instanza, l’impudenza, e mille furberie, delle quali tutte la maggiore è l’adulazione, che è parente anzi sorella della calunnia, Infatti non v’è uomo sì generoso, e che abbia l’anima cinta di un muro d’adamante, il quale non ceda agli urti dell’adulazione, mentre la calunnia scalza e indebolisce le fondamenta. Di fuori questi: di dentro poi molti traditori aiutano, e dànno mano, ed aprono le porte, e con ogni modo studiano di perdere colui che ascolta. Primo è l’amor di novità, naturale in tutti gli uomini, e la noia; poi la propensione a udir cose straordinarie, chè non so come a tutti quanti ci piace udirci dire all’orecchio cose segrete e piene di sospetto; ed io conosco alcuni ai quali piace tanto di avere il titillamento della maldicenza nell’orecchio, quanto il solletico di una penna. Quando adunque con tutte queste forze assaltano, essi espugnano la fortezza; e credo la vittoria non potrebbe essere difficile, non ci essendo nessuno che faccia petto e ributti l’assalto, anzi quei che ascolta arrendendosi volentieri, ed il dinunziato non sapendo nulla dell’insidia. E veramente come in città presa di notte dormendo sono uccisi i dinunziati. E la cosa più misera di tutte è che uno ignorando quel che ci cova, avvicinasi lieto all’amico, come quegli che non ha coscienza di nessun male, e dice e fa secondo il solito; e il poveretto è già colto nel laccio.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Terzo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 448