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      Nè questo è un ricetto bello per ombra soltanto, o per un bel platano, ancorchè, lasciando quello su l’Ilisso, dicessi il platano d’oro del re; il quale era una maraviglia per il gran valore solamente, ma nè arte, nè bellezza, nè vaghezza, nè proporzione, nè leggiadria era in quel lavoro; barbarico spettacolo di una gran massa d’oro, che faceva invidiar chi lo vedeva, e tener beato chi lo possedeva; ma non aveva altro pregio, chè gli Arsacidi non si curavano di bellezza, nè sfoggiavano per dilettare, nè cercavano che gli spettatori lodassero, ma che rimanessero abbagliati; perchè non di bellezza ma di ricchezza sono vaghi i barbari. Per contrario la bellezza di questa sala non è fatta per occhi di barbari, nè secondo burbanza persiana, o reale ostentazione, nè vuole povero solamente lo spettatore, ma accorto, e che non abbia il giudizio pure negli occhi, ma sia di certo senno e di buon discorso. Essere esposta alla parte più bella del giorno (e la più bella ed amabile parte del giorno è il suo principio), avere il sole come ei spunta, riempirsi tutta di luce aprendosi le finestre, alla quale esposizione gli antichi facevano anche i templi; la lunghezza corrispondere alla larghezza, e l’una e l’altra all’altezza; le finestre libere e riguardanti proprio ai quattro punti, non sono cose piacevoli tutte queste, e degne di lode? Ammirabile ancora è la soffitta per leggiadra semplicità, per eleganza modesta, per dorature di conveniente simmetria senza odiosa soverchianza, a guisa di pudica e bella donna cui basta per rilevar sua bellezza o una sottile collana intorno al collo, o in dito un anello portabile,(65) o ciondolini agli orecchi, o una fibbia, o un nastro che raccoglia la sparsa chioma, e tanto di ornamento aggiunge alla sua leggiadria quanto di porpora alla veste: ma le cortigiane, massime le più brutte, la veste tutta di porpora e il collo fanno tutto d’oro; cercando di attirare con lo sfoggio, e di supplire al manco della bellezza con aggiungere fregi esterni; perchè credono che il braccio pare più pulito se vi risplende l’oro, che il piede se non è ben fatto si nasconde nel sandalo d’oro, e che la faccia stessa pare più amabile fra tanto splendere d’oro.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Terzo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 448

   





Ilisso Arsacidi