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      Poi considerando tra me venni a pensare che gli Dei comandando questo ad un uomo che attende agli studi delle lettere, forse vogliono che io ti offerisca qualche frutto dell’arte mia. Credendo adunque felicissimo questo giorno del tuo natale, ti presento in dono uno scritto in cui si narra di quelli che pervennero a lunga vecchiezza con mente sana e corpo integro. Ed un utile doppio ti verrà da questo scritto: un certo desiderio ed una buona speranza di potere anche tu vivere lunghissimamente, ed un certo insegnamento da questi esempi, se consideri che coloro i quali più attesero alla cura del corpo e dell’anima loro, giunsero alla più lunga vecchiezza in salute perfetta.
      Adunque Nestore, il più savio degli Achei, dilungò la vita per tre generazioni, come dice Omero, il quale ce lo rappresenta esercitato in forti esercizii di anima e di corpo. L’indovino Tiresia, dice la tragedia, giunse fino a sei generazioni, ed è verisimile che un uomo tutto degli Dei, e di purissima vita come Tiresia, sia pervenuto a tardissima vecchiezza. E si racconta esserci intere genti longeve per il modo onde vivono; come tra gli Egizi quelli che sono chiamati scribisacri; tra gli Assirii e gli Arabi gl’interpetri dei miti; tra gl’Indi i Bramani che attendono interamente alla filosofia; e quelli che si chiamano Magi, gente fatidica e timorata degli Dei, appo i Persiani, ed i Parti, e i Battri, e i Corasmi, e gli Arii, e i Sachi, e i Medi, e molti altri popoli barbari, vivono prosperosi e molto tempo, usando per la magia un’esatta regola nel vivere.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Terzo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 448

   





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