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      E credi, o Musetta, che tu sarai sempre di diciotto anni; e che Cherea penserà anche così quando sarà ricco, e la madre gli avrà trovato un partito di molti talenti? Credi che si ricorderà più delle lagrime, de’ baci, de’ giuramenti, vedendo un cinque talenti di dote?
      Musetta. Se ne ricorderà, sì: e n’è prova che testè non s’è ammogliato, mentre lo costringevano, lo sforzavano, ed egli no.
      La Madre. Vorrei ch’ei non t’avesse detto una bugia. Ma io te lo ricorderò allora, o Musetta.
     
     
     
      8.
      Vitina e Biondina.(80)
     
      Vitina. Chi non è geloso, o Biondina mia, chi non va in furie, chi non t’ha dato mai uno schiaffo, non t’ha tagliato i capelli, non t’ha stracciate le vesti, ei non è ancora innamorato egli.
      Biondina. Dunque solo a questi segni si conosce chi ama, o Vitina?
      Vitina. Sì, così si conosce l’uomo che arde: chè i baci, le lagrime, i giuramenti, il venire spesso sono segni d’amore che comincia ed è ancora nascente: ma tutto il fuoco viene dalla gelosia. Onde se, come mi dici, Gorgia ti batte ed è geloso, statti allegra, chè buon per te: facesse sempre così!
      Biondina. Così? che dici? battermi sempre?
      Vitina. No: ma smaniare se non guardi lui solo. Se egli non t’amasse, perchè anderebbe in furia che tu hai un altro innamorato?
      Biondina. Ma io non l’ho. Egli vanamente ha supposto che quel ricco è innamorato di me, perchè una volta a caso io lo ricordai.
      Vitina. Tanto meglio se ti crede ricercata dai ricchi. Così gli cresceranno le smanie, e si metterà sul punto di non farsi superar dai rivali.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Terzo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 448

   





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