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      E dico ancora un’altra cosa, che nel tempio è un segno sacro a Bacco. I Greci rizzano i falli a Bacco, e però sogliono portare indosso certi nanetti di legno che hanno grossi genitali, e son chiamati burattini.(110) Ora anche questo è nel tempio: a destra del tempio sta seduto un nano di bronzo con grossi genitali.
      E questo si favoleggia dei fondatori del tempio. Ora dirò la fondazione del tempio come avvenne, e chi lo fece. Dicono che il tempio da prima non era come è al presente, ma che l’antico cadde per vecchiezza, e che il presente fu opera di Stratonica moglie d’un re d’Assiria. Ed io credo che Stratonica sia quella della quale s’innamorò il figliastro, scoperto dall’accorgimento del medico. Come ei cadde in questa disgrazia, non sapendo che si fare, per la vergogna taceva e sofferiva: giaceva in letto senza alcuna malattia, e il colorito del volto gli si era tutto mutato, ed il corpo di giorno in giorno smagriva. Il medico vedendo che egli non aveva alcun male manifesto, s’accorse che era male d’amore: e ci ha molti segni per conoscere un amore nascosto, gli occhi languenti, la voce, il colorito, le lagrime. Ma per chiarirsene, fece così: Tenendo la mano destra sul cuore del giovane chiamava ad una ad una tutte le persone di casa: entrando tutti gli altri, egli stava tranquillissimo, ma come entrò la madrigna, ei si trasmutò di colore, cominciò a sudare, e tremare, ed il cuore gli palpitava. Questi segni fecero chiaro l’amore al medico, il quale così lo risanò. Chiamato il padre del giovane, che era molto impensierito pel figliuolo: La malattia, disse, che ha il figliuol tuo, non è malattia, ma pazzia: ei non ha dolore, ma sì amore e frenesia.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Terzo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 448

   





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