Pagina (401/448)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Forse sì fatta dell’olimpio Giove
      Dentro è la reggia.
      E lo stesso Ulisse non per altra cagione condusse navi di vermiglio pinte, quando andò coi Greci all’impresa di Troia, che per farle ammirare da chi le vedeva. E se uno vuole considerare ciascuna delle arti, troverà che tutte mirano alla bellezza, e pongono ogni cura per conseguirla. Di tanto poi la bellezza pare che avanzi tutte le altre cose, che di quelle cose le quali hanno in sè o giustizia, o sapienza, o fortezza se ne trovano molte più pregiate; ma di quelle che hanno questa qualità non se ne trova alcuna migliore, come di quelle che non l’hanno nessuna è più spregiata. Infatti i soli non belli noi chiamiamo turpi, come se fosse niente ogni altra qualità che potessero avere, se sono privi della bellezza. Coloro che rimescolano le faccende in una repubblica, e coloro che sono sottoposti ai tiranni noi li chiamiamo demagoghi quelli, adulatori questi: solamente coloro che stanno sotto la signoria della bellezza noi li ammiriamo, e li chiamiamo industriosi ed uomini di garbo, e teniamo per comuni benefattori coloro che attendono alle cose belle. Quando adunque così augusta è la bellezza, e tanto da tutti bramata, che si tiene per gran guadagno il potere a lei servire, chi mai non ci biasimerà, se noi avendo sì gran guadagno a fare, volontariamente lo ributtiamo, senza neppure poterci accorgere del danno che ce ne viene?
      Questo fu il mio discorso: avrei potuto dire molte altre cose della bellezza, e non le dissi, perchè vidi che il ragionare era già di molto protratto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Terzo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 448

   





Giove Ulisse Greci Troia