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      56 Come dice Esiodo che era la casa del suo povero padre. Vedi le Opere, v. 640. Noto questa allusione, so no l’espressione parrebbe fredda.
      57 Mi pare che Oinopionos sia una cattiva glossa di oinochoou, e però la caccio dal testo, e non lo spiego nella traduzione. Gl’interpetri ne fanno un nome proprio, che non so come quadri in questo luogo.
      58 Qui non intendo il legame che dovrebb’essere tra questo e il seguente concetto.
      59 L’antico Timarco, famoso quanto costui per libidini, svergognato dalla eloquenza di Eschine, s’impiccò per la gola.
      60 Fellator, Lesbiorum Phoeniciorumque more.
      61 Tricarano fu una città, o castello presso Argo nel Peloponneso. Teopompo, come tutti sanno, fu storico maldicente, e le sue opere sono perdute; dalle quali forse avrebbe potuto cavarsi qualche luce per questo luogo, che non è ben chiaro.
      62 Accese la lucerna, forse per imitar Diogene; e andava trovando l’amadore, che chiamava fratello.
      63 Doveva dire ton eteron; e disse prima thateron, e poi correggendosi ateron; errando in grammatica la prima e la seconda volta. Ma come rendere in italiano un errore di grammatica greca?
      64 Qui lascio un periodo (ed è l’unico) perchè non l’intendo bene, e gl’interpetri non mi aiutano, e ci ha giuochi di parole che non so rendere in italiano. In questo periodo si parla d’un tiro di questo furfante, il quale scroccò settecento cinquanta dramme ad un vecchio. È un fatto che è accennato a quelli che già lo sapevano, e a noi riesce poco intelligibile.
      65 Il testo dice sphendone euphoros, fionda portabile.


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Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini
Volume Terzo
di Lucianus
Edizione Le Monnier Firenze
1862 pagine 448

   





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