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      La statua, il quadro, il disegno di un edificio, la sinfonia, il libro, una rappresentazione mimica non sono res nullius, che tutti possono ricopiare, ripubblicare, contrafare, saccheggiare, rivendere per conto proprio. L'esclusività della proprietà deve essere concessa all'autore, non solo, per la forma esteriore, ossia per il modo con cui l'idea in genere è manifestata; ma, sopra tutto e precisamente, per il concetto vitale e generale, per il piano del racconto, la condotta di un libro, la scelta delle imagini, le considerazioni personali suggeritegli dalli avvenimenti e dalle riflessioni sue, cioè, anche per il tono esclusivo dell'opera, dal quale si avvisa un carattere estetico, che non può essere corrotto e sciupato sotto li imprestiti violenti, cui l'abile pigrizia altrui sa imporgli, senza diminuirsi; mentre mal si cementa il troppo prezioso mosaico di pietre dure, nel resto del pavimento di rozze selci, che formano, di solito, la sola fabrica genuina del plagiario.
      Se non che, suole oggi commettersi un puro artista, in sulle pedane delle pubbliche aule della giustizia, con un abile pratico, che gli ha scomposto l'opera, gli ha tolto i segni più evidenti della propria individualità, indi, da quelle macerie, l'ha depredato? Nel caso d'annunziano, vorranno convenire, i cinquanta e più grandi letterati vivi e morti della internazionale letteratura, il Poeta Abruzzese, per ripetergli, collo scandalo, quanto loro appartiene? Quale il giudice specialista, che si muti in critico, e soppesi le ingiurie morali, i danni ed il risarcimento?


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Antidannunziana
D'Annunzio al vaglio della critica
di Gian Luigi Lucini
Studio editoriale lombardo
1914 pagine 379

   





Poeta Abruzzese