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      Quando dobbiamo parlare di voi, non possiamo mai dimenticarci che: «Voi appetite alle virtù del Camaleonte e le imitate»: che: «Voi desiderate essere sempre sveglio ad ogni evento». Compiacetevi di sapere che, però, altri, avendo una pelle sola ci tiene perchè appaja sempre dello stesso colore; come, desiderando di far egregiamente le cose del dì, non si abbandoni alla neurastenia, ma dorma di notte quanto conviene per essere sano. Ma, per voi, che avete oltrepassato ogni cosa, ogni affetto, ogni passione, ogni bellezza, fanno stato le novissime trovate: «O rinnovarsi o morire; Per non dormire». Non usciamo dal compito che queste ci impongono, e diamo un'occhiata al mondo, perchè è da questa esplorazione che voi riconoscete quanto dovete fare di bellamente proficuo, oggi e domani. Bisogna dunque servirlo secondo i suoi desiderii.
      I Borghesi di questo momento sono patrioti e cattolici: vogliono aspersorii e sciabole, come dieci anni sono, battevano le mani ai drami di Tolstoi, di Gorki, ed ebbero un debole per le bombe a domicilio. Lo scrittore se ne accorge, e, perchè ammette un enorme importanza alle opinioni della propria clientela, - volete lavorare ad oggetti fuori corso per quanto magnifici, ma non chiesti sul mercato? - le solletica; o, per meglio dire, le riflette. Ogni dieci anni, il canone del bello e del capolavoro letterario muta; perchè l'ideale del letterato è possibilista e determinista, si foggia su quello di coloro che lo nutrono, cioè comprano i suoi libri ed accorrono alle sue rappresentazioni.


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Antidannunziana
D'Annunzio al vaglio della critica
di Gian Luigi Lucini
Studio editoriale lombardo
1914 pagine 379

   





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