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      Oh povero e bianco Malatesta oggi ronzino sfiancato alla carretta! E mi sovviene di un aneddoto, che può trovar posto conveniente qui, detratto dal suo originale, che si era stabilito tra una illustrazione umoristica, ed una sciarada:
      «Avanti alla villa di un gran poeta e gran cavallerizzo, sulla marina.
      «Il poeta doma un cavallo, che gettatolo a terra, se ne va tranquillamente sulla spiaggia. Il cavalcante lo riprende per ricondurlo alla scuderia. Il poeta corre con lo scudiscio levato per punire il cavallo.
      «Cavalcante:
      - «Non ci die, boie de la.... altrimende succede un sfacele...» -
      Poeta:
      - Senza biada! - (via).
      «Spettatore: (Chiede conto dell'accaduto al cavalcante che governa il cavallo).
      «Cavalcante:
      - «Saie, el cavale, che ti crede, nun ha ragione? Sangue de.... me lo tormenta nco la voce, me lo tormenta ncol sprone, me lo tormenta nco la frusta.... El cavale, saie, sono puledre, sone di sangue gentile. Quando je faie perde la pacienze, nun sta mica a vedere se è el pueta d'A.; me ti dà una groppata e me lo stramazza come un portoualle... Stai bono! Ti pigli un accidente a te e 'l tuo patrone... Pare impussibele, boie de la... Li monto io, ed cavale va come una saiette, li monta lui, duvente puete anche la bestie!»
      4. Megalomania: per le feste Natalizie il bambino D'Annunzio era munifico con tutti: «Casa D'Annunzio, un porto di mare, i «socci» e le «socciarelle» vi rovesciavano dentro tutto quello - non mancava nulla - che si potesse vedere con gli occhi, desiderare con la gola sul mercato dei frutti della Terra.


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Antidannunziana
D'Annunzio al vaglio della critica
di Gian Luigi Lucini
Studio editoriale lombardo
1914 pagine 379

   





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